L’acido folico o folato è la vitamina B9. Non viene prodotto dall’organismo ma deve essere assunto con il cibo e dalla flora batterica intestinale; il fabbisogno quotidiano in condizioni normali è di circa 0,2 mg.
Si trova in abbondanza in alcuni alimenti come le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), le arance (e il succo di arancia dal concentrato), i legumi, i cereali, frutta come limoni, kiwi e fragole, e nel fegato.
Il processo di cottura però distrugge la grande maggioranza di folato presente nei cibi. L’acido folico è essenziale nella prevenzione delle malformazioni neonatali, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale, che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale.
Durante la gravidanza, quindi, il fabbisogno di folato si raddoppia perché il feto utilizza le riserve materne.
Le carenze di acido folico possono essere dovute o ad aumentato fabbisogno (gravidanza, allattamento, crescita, tumori, infezioni) o a ridotto apporto nutritivo (malnutrizione, alcolismo) oppure a malassorbimento (celiachia, sprue, malattia infiammatoria intestinale, resezioni intestinali).
Per l’esame è necessario eseguire un PRELIEVO DI SANGUE e sottoporsi ad UN DIGIUNO DI ALMENO 8 ORE.