
LABORATORIO DI NEUROFISIOPATOLOGIA
Responsabile: Dott.ssa Cozzolino Autilia
Giorno ed orario dell’ esame strumentale: mercoledì dalle ore 8:30 alle ore12:30
La prenotazione dell’esame strumentale va concordata con il servizio prenotazioni della segreteria, costantemente aggiornato sulle eventuali variazioni di date e/o orario, in tale circostanza va comunicato anche il motivo dell’esame (sospetto diagnostico) ed il proprio recapito telefonico.
Segreteria tel. 081 / 885.41.32 – 885.50.20
il personale è sempre disponibile per qualsiasi informazione e per prenotazioni telefoniche; in tal caso è consigliabile lasciare un proprio recapito telefonico ove essere rintracciati per eventuali variazioni o imprevisti.
Consegna referti
i referti sono disponibili a partire dal giorno successivo a quello dell’esame. In caso di particolari urgenze di tipo clinico è possibile il ritiro anticipato, previo accordo col responsabile del servizio .
Il servizio è regolarmente accreditato e pertanto è in grado di offrire “in convenzione” tutte le prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale specialistica previste dal vigente Tariffario Regionale.
Responsabile: Dott.ssa Cozzolino Autilia
VISITA SPECIALISTICA ED ESAMI STRUMENTALI IN CONVENZIONE
Per la visita specialistica neurologica e gli esami strumentali del laboratorio di neurofisiopatologia da eseguire “in convenzione” è necessario munirsi di impegnativa debitamente compilata dal proprio medico di base.
Per alcune indagini il costo del ticket da pagare equivale al costo dell’indagine; in questi casi è del tutto inutile sopportare il fastidio di preparare l’impegnativa; se vi sono dubbi in tal senso bisogna senz’altro telefonare alla ns. segreteria che sarà lieta di fornire ogni spiegazione.
ELETTROENCEFALOGRAFIA
L’elettroencefalografia rappresenta ancora oggi il principale e comodo metodo di esplorazione “funzionale” del cervello.
Il nostro apparecchio utilizza 12 canali di registrazione collegati ad elettrodi di superficie, simmetricamente disposti sullo scalpo.
La registrazione avviene su carta la cui velocità di scorrimento è di 30 mm/sec.
L’elettroencefalografo è dotato dei vari dispositivi capaci di filtrare e selezionare il segnale e renderlo in tal modo più leggibile.
Lo studio della AEC è utile per tutte quelle patologie a carico del cervello localizzate e non, capaci di alterare le funzioni ed è spesso indispensabile nella diagnostica differenziale e nella successiva scelta terapeutica.
L’indagine viene eseguita da un tecnico specializzato neurofisiopatologo e successivamente refertata da un medico specialista in neurologia. Il referto è disponibile dal giorno seguente l’indagine.
ELETTRONEUROGRAFIA ED ELETTROMIOGRAFIA
Il nervo ed il muscolo non sono accessibili dalla superficie, la loro funzione può essere indagata attraverso indagini elettrofisiologiche (Elettromiografia ed Elettroneurografia) che, partendo dalla conoscenza delle caratteristiche fisiologiche della trasmissione e dell’eccitabilità, consentono un approfondimento diagnostico basato su dati obiettivi e quantificabili.
L’elettromiografia studia l’unità motoria ed i processi patologici cui essa può andare incontro.
L’elettroneurografia studia la velocità di conduzione motoria e/o sensitiva dei nervi periferici.
Entrambe le metodiche possono essere considerate branche della Neurofisiopatologia capaci di fornire un valido contributo diagnostico nell’affrontare lo studio del Sistema Nervoso Periferico e delle sue patologie.
POTENZIALI EVOCATI
I potenziali evocati sono la risposta elettrica del cervello ad uno stimolo esterno, registrata sotto forma di segnale elaborato. Sono, quindi, una sensibile e qualificata tecnica d’indagine neurofisiopatologica, che fornisce una oggettiva misura del funzionamento di alcune vie di senso (visiva, acustica, sensitiva). Studiati fin dai primi anni ’70 sia in soggetti normali che in pazienti con varie malattie neurologiche, i potenziali evocati fondano la loro utilità su:
– il dimostrare l’anomalo funzionamento del sistema sensitivo, quando la storia e/o l’esame neurologico sono equivoci;
– il rivelare la presenza di un’alterazione della via di senso non sospettata clinicamente, quando c’è il dubbio di una malattia demielinizzante a causa di segni o sintomi in un’altra area del sistema nervoso centrale;
– l’aiutare a definire la sede anatomica e la distribuzione di un processo patologico che coinvolga le vie di senso;
– il monitorare i cambiamenti oggettivi dello stato di malattia di un paziente.
I potenziali evocati più usati comunemente in neurofisiopatologia sono:
– il Potenziale Evocato Visivo (P.E.V);
– il Potenziale Evocato Acustico (B.A.E.P. oppure A.B.R.)
– il Potenziale Evocato Somatosensitivo (S.E.P.).
N.B.: L’effettuazione dei potenziali evocati presso la nostra struttura, già per essi accreditata, è in via di definizione e sarà possibile entro il 1999
Il potenziale evocato visivo provvede ad un sensibile approfondimento dell’ esame clinico oculistico e dei comuni tests diagnostici usati (acuità visiva, campo visivo, risposta pupillare, fondo oculare, ecc.). Esso utilizza stimoli luminosi o visivi, fornendo dati sulla funzione della via ottica in soggetti di ogni età (adulti, bambini e neonati).
L’utilizzo del PEV a fine diagnostico è peculiare in alcune patologie come:
la sclerosi multipla, la neurite ottica, le neuropatie e polineuropatie di varia etiologia (tossica, metabolica, carenziale, congenite), malattie degenerative cerebrali, encefalopatie congenite ed acquisite.
Il potenziale evocato acustico permette l’individuazione e la localizzazione di difetti di conduzione della via acustica a livello del sistema nervoso centrale. Esso viene utilizzato nelle malattie dell’apparato acustico periferico che coinvolgano la funzione conduttiva e neurosensoriale del tronco encefalico e/o del sistema nervoso centrale lungo la via acustica, inoltre per differenziare l’origine centrale o periferica di una patologia a carico del sistema acustico e vestibolare, in soggetti di ogni età (adulti, bambini e neonati).
L’utilizzo del BAEP a fine diagnostico è peculiare in alcune patologie come:
la sclerosi multipla, neoplasie della fossa cranica posteriore (neurinoma dell’acustico, ecc.), i disturbi circolatori vertebro basilari, le ipoacusie di varia etiologia, le malattie dismetaboliche, il coma e la morte cerebrale, le neuropatie e le polineuropatie di varia etiologia (tossica, metabolica, carenziale, congenite), le malattie degenerative cerebrali, le encefalopatie congenite ed acquisite.
Il potenziale evocato somatosensitivo è utilizzato per lo studio del sistema nervoso periferico (nervi e radici nervose) e della via della sensibilità lungo tutto il suo decorso fino a livello del sistema nervoso centrale. Esso permette una correlazione diagnostica con la clinica di alcune malattie neurologiche.
L’utilizzo del SEP a fine diagnostico è peculiare in alcune patologie come:
malattie a carattere demielinizzante, malattie degenerative del sistema nervoso centrale, polineuropatie di varia origine (ereditarie, tossiche, metaboliche, carenziali), malattie del sistema motorio, lesioni intrinseche del sistema nervoso centrale (tumori, ischemia, coma), siringomielia, radicolopatie e mielopatie, patologie a carico del nervo trigemino, lesioni traumatiche del plesso brachiale e dei nervi periferici